martedì 25 agosto 2009


ARTEDONNAFESTIVAL 2009
il borgo, le donne, l’arte
a cura di lino alviani

Abbiamo più volte parlato, nei recenti progetti sviluppati a Scontrone, dei rapporti tra la memoria e il contemporaneo, con proposte di riqualificazione e rivitalizzazione che tendevano anche ad essere risorsa ambientale e culturale: con questo nuovo progetto di festival vogliamo ora significare un evento riccamente articolato che intende declinare una scena artistica a più voci, coinvolgendo presenze di varie generazioni e nazionalità col preciso scopo di indirizzare le singole produzioni individuali in un evento plurale.

Abbiamo quindi voluto affrontare i temi, le ricerche, e le produzioni culturali che continuamente trascendono i limiti di forma dell’espressione creativa, e che ripropongono, in chiave di discontinuità, il confronto e la contaminazione culturale tra generi e forme, tra culture del passato e nuovi fermenti; e non abbiamo voluto, in realtà, separare forma e contenuto: né l’uno né l’altro ci sono apparsi come singole entità distinte, ma solo elementi che concorrono a creare il vero significato di questo progetto.

Progetto a più voci, dicevamo, che tende a contaminare le visioni del mondo e che, attraverso i lavori e le personali ed incisive visioni delle artiste presenti, dà l’immagine di un incastro artistico di grande efficacia comunicativa, e rappresenta un momento ed un luogo di coagulo e interscambio per la ricerca dell’arte contemporanea a livello internazionale.

FRANCISCA BLAZQUEZ, Artista spagnola autrice del dimensionalismo, si distingue per la brillantezza dei colori e la vitalità delle composizioni sagomate; il suo esercizio di stile e di sintesi denota che tanto più si è soli quanto più si è intenti a dare l’impressione di unione e vivacità.
La scultura dell’Artista tedesca CHRISTINA KANAAN, frutto di un abile lavoro manuale e di una continua ricerca concettuale, fa affidamento sulla propria capacità di impatto visivo.
MARIA GRAZIA ESU, FRANCESCA VITALE e la olandese MARIA KORPORAL ci propongono alcuni dei loro migliori corti cinematografici: la loro produzione, innovativa e di intensa vena poetica, denota scelte stilistiche riconducibili in alcuni casi alle correnti che hanno caratterizzato l’arte del nostro secolo (costruttivismo, informale, minimalismo, concettualismo), in altri a linguaggi espressivi squisitamente personali.
Ed il personale adattamento della sua poesia al cabaret porta DONATELLA MEI ad esplorare gli intrecci culturali del mondo della donna, con il desiderio di ricercarsi una propria autonomia nella propria voglia di esistere.
La proiezione del film-documentario UNA VOCE, vuole essere un omaggio ad una delle scrittrici più importanti del momento, DACIA MARAINI, e ad una cara mica che ci ha supportato fin dall’inizio della nostra esperienza.
Esperienze diverse quelle di ORNELLA CASCINELLI, LIBERA VELO, CINZIA TEDESCO, ma pur sempre pensate come aperte, e i cui rimandi visivi e sonori trasmettono un diffuso sentimento di nostalgia che le Artiste restituiscono all’attualità del presente utilizzando mezzi espressivi diversi ma intimamente connessi da una logica di ricerca interiore.

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